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Caotica, spaventosa e disumana: è così che appare a un primo, affrettato sguardo San Paolo. Niente a che vedere con il fascino immortale di Rio o la musicalità afro di Bahia. Eppure questa città conquista tutti: lo fa attraverso la storia del suo popolamento, legato prima all'epopea dei bandeirantes, i cowboy brasiliani, poi all'emigrazione italiana e di tante altre etnie; per l'ineguagliabile proposta culturale dei suoi teatri, dei musei ricchissimi, delle sue università; perché è polo di attrazione di ogni religione e una città buona per ogni gusto, ogni avventura, e offre scorci inaspettati. Ci si può svegliare in Giappone e ritrovarsi immersi, cambiando quartiere, nella verace tradizione calabrese; in un attimo si passa dalla Wall Street sudamericana alla memoria dell'immigrazione italiana del Brás o del Bixiga; dal lusso più sfrenato all'umile lavoro dei calzolai e dei carcómanos (i verdurai di origine italiana). Ogni bairro, ogni quartiere, racconta una storia diversa: Italia, Giappone, Africa, Francia, Turchia... ogni provenienza è rappresentata. San Paolo è la città dove sono nati o confluiti tanti movimenti letterari e culturali, e i personaggi più noti del Brasile: da Oscar Niemeyer a Pelé, da Elis Regina ad Ayrton Senna e Caetano Veloso. Una città modernissima, con i suoi grattacieli che la fanno assomigliare a una Manhattan tropicale, che contiene tuttavia tutte le contraddizioni di un paese meraviglioso eppure difficile e complesso. Motore dell'economia sudamericana e soprattutto di un'avventura umana meticcia da sempre.